"Command the murderous chalices! Drink ye harpooners! Drink and swear, ye men that man the deathful whaleboat's bow -- Death to Moby Dick!" So Captain Ahab binds his crew to fulfil his obsession -- the destruction of the great white whale. Under his lordly but maniacal command the Pequod's commercial mission is perverted to one of vengeance. To Ahab, the monster that destroyed his body is not a creature, but the symbol of "some unknown but still reasoning thing." Uncowed by natural disasters, ill omens, even death, Ahab urges his ship towards "the undeliverable, nameless perils of the whale." Key letters from Melville to Nathaniel Hawthorne are printed at the end of this volume. - Back cover.
Tra i classici che ho avuto modo di leggere finora, Moby Dick è sicuramente quello che riesce ad analizzare e sovrapporre più tematiche riguardanti la natura umana, senza che tra esse ci sia alcuna soluzione di continuità.
Quelle che più saltano all'occhio, e tutte trattate in maniera molto più che avanguardistica per l'epoca (1851), sono:
- La vendetta (il tentativo di vendicarsi di Dio, del fato o della natura)
- L'animalismo (traspare chiaramente che il protagonista si rende conto della crudeltà del trattamento che viene riservato alle balene, tanto da tentare di descriverne la paura)
- L'orientamento sessuale (MICROSPOILER Ismaele e Queequeg si "sposano" e da come Ismaele descrive la prestanza fisica del principe isolano appare una vena di attrazione omosessuale)
- Il rapporto dell'uomo con la fede (e come ogni personaggio la interpreta)
- Il rapporto tra fatalismo e libero arbitrio (e il forzare il corso degli eventi …
Tra i classici che ho avuto modo di leggere finora, Moby Dick è sicuramente quello che riesce ad analizzare e sovrapporre più tematiche riguardanti la natura umana, senza che tra esse ci sia alcuna soluzione di continuità.
Quelle che più saltano all'occhio, e tutte trattate in maniera molto più che avanguardistica per l'epoca (1851), sono:
- La vendetta (il tentativo di vendicarsi di Dio, del fato o della natura)
- L'animalismo (traspare chiaramente che il protagonista si rende conto della crudeltà del trattamento che viene riservato alle balene, tanto da tentare di descriverne la paura)
- L'orientamento sessuale (MICROSPOILER Ismaele e Queequeg si "sposano" e da come Ismaele descrive la prestanza fisica del principe isolano appare una vena di attrazione omosessuale)
- Il rapporto dell'uomo con la fede (e come ogni personaggio la interpreta)
- Il rapporto tra fatalismo e libero arbitrio (e il forzare il corso degli eventi che porta inevitabilmente a distruzione)
- Il razzismo (sulla nave convivono uomini da ogni angolo del mondo, e quelli che vengono ritenuti i "selvaggi", i ramponieri del Pequod, sono trattati con gli stessi accorgimenti degli ufficiali di bordo
- La follia e l'ossessione
Non avrei potuto leggere questo romanzo sotto una certa età. Più si è vissuti in questo mondo, più si potrà cogliere di quello che Melville mette su carta.
Nessuna parola è messa a caso, nemmeno le centinaia di pagine di dettagli tecnici sulla baleneria.
Consiglio spassionato:
non cercate recensioni in inglese sul libro... essendo per gli americani come i nostri Promessi Sposi, letto forzatamente a scuola, si leggeranno da lamentele sulla corposità del testo e la prolissità di certi passaggi, a frasi deliranti come "Parla di un uomo bianco che da la caccia ad una balena bianca, e per questo non fa per me", dimostrando la sempre valida regola che non si può imporre l'amore per la lettura. Al massimo si può educare ad esso.
I read this over the course of about 6 months as a group read. 5-10 of us would meet for an hour a week and take turns reading chapters. It's a very enjoyable experience that way, and at the same time I don't think I'd even have finished the book if I'd tried to read it alone.
Apart from being notoriously long, it's full of meandering digressions many of which would probably have lost me. And the tone of the writing is dominated by the pomposity of the narrator, which at times is used for great effect but at others just grates. It's also extremely wordily heavy. I realise that some of this is just the literary English of the time, but Melville was well capable of using that style to dramatic effect, like in Bartleby which I found a total page-turner, or some of my favourite individual chapters of …
I read this over the course of about 6 months as a group read. 5-10 of us would meet for an hour a week and take turns reading chapters. It's a very enjoyable experience that way, and at the same time I don't think I'd even have finished the book if I'd tried to read it alone.
Apart from being notoriously long, it's full of meandering digressions many of which would probably have lost me. And the tone of the writing is dominated by the pomposity of the narrator, which at times is used for great effect but at others just grates. It's also extremely wordily heavy. I realise that some of this is just the literary English of the time, but Melville was well capable of using that style to dramatic effect, like in Bartleby which I found a total page-turner, or some of my favourite individual chapters of Moby-Dick which would have been great stand-alone novellas. And while I suspect it was racially progressive for a novel written by a white USian back then, from any other perspective it's infuriatingly racist.
So why still a classic? Well, it does manage to conjure up a world, in which it tells a story that's simultaneously very small (one boat hunting one whale) and huge (an epic journey for that crew; a microcosm of whaling as a whole), with some very vividly rendered characters along the way, and much more comedy than I expected from the way people talk about this book.